Cos'è CITES

La Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione, solitamente indicata con l’acronimo (sigla) C.I.T.E.S. (Convention on International Trade of Endagered Species), venne firmata in quella città degli Stati Uniti da numerosi Paesi, con lo scopo di controllare il commercio degli animali e delle piante (vivi, morti o parti e prodotti derivati), in quanto la cattura, sino ad allora indiscriminata, e lo sfruttamento commerciale sono, assieme alla distruzione degli ambienti naturali nei quali vivono, le principali cause dell’estinzione o rarefazione in natura di numerose specie.

Essa é attualmente applicata da oltre 130 Stati.

Il Trattato di Washington (altro nome con cui è conosciuta la Convenzione) prevede tre Appendici, nelle quali sono elencate tutte le specie sottoposte a regolamentazione.
Nell’Appendice I sono elencate le specie “minacciate”, circa mille, il cui commercio è vietato a livello internazionale e la loro utilizzazione può essere consentita solo per circostanze eccezionali;
Le Appendice II e III riportano invece le specie “controllate”, quasi diecimila, il cui commercio deve essere compatibile con la sopravvivenza delle stesse in natura.

Il Italia l’attuazione della Convenzione, ratificata con Legge n. 874 del 19/12/1975, è affidata a diversi Ministeri: Ambiente, Economia, Commercio con l’Estero, ma la parte più importante è svolta dal Ministero delle Politiche Agricole, come prevede la legge, tramite il Servizio CITES, che cura la gestione amministrativa ai fini della certificazione e del controllo tecnico-specialistico. Il Servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato è strutturato in un Centro di Coordinamento denominato Commissione Scientifica Centrale e in quaranta Uffici periferici di cui 24 territoriali, a distribuzione regionale, e 16 operativi presso le Dogane.